Nella nostra bottega si costruiscono le maioliche.
Con le mani un uomo stende e calca l’argilla in uno stampo di gesso o di legno che per un giorno ne risulta colmo, oppure la modella a mano libera secondo disegno.
Passato un giorno l’argilla ha preso la sua consistenza e, tolta dallo stampo, risulta una forma che viene ritoccata dove e se necessario, per essere poi messa a stagionare su di un asse, in attesa che l’umidità se ne vada e possa essere infornata a cuocere oltre i mille gradi centigradi.
Due, tre giorni, per poter toccare con mano le maioliche cotte dal forno, per verificare se la stagionatura è stata buona, se il calore non ha torto, crepato o rotto il prodotto.
A questo punto le maioliche sono addolcite con la ripresa dei bordi, dei particolari e dei rilievi onde evidenziarne carattere e dolcezza (ricordate la carta vetrata?).
Ora è il tempo di rettifiche, tagli, misurazioni perchè la stufa viene montata prima che le maioliche vengano colorate semplicemente versando il colore con un mescolo, oppure pennellandole o passando con spugne più o meno fini o quant’altro ancora, per poi tornare a in forno a ricuocere.
Ancora qualche giorno e possiamo estrarre le maioliche dal vecchio forno, per passarla alle mani del pittore che alla stessa donerà un disegno, un quadro.
Ultimo, il terzo fuoco per fissare per sempre l’opera dipinta sullo smalto.
Lo smalto delle nostre maioliche è mescolato grossolanamente in grosse tinozze, pertanto non è mai omogeneo.
I nostri colori non seguono un campionario rigido, dal momento che colore è espressione visiva di forme e volumi non necessariamente definiti.
Il colore, inteso come espressione di piacere viene riformulato in ogni progetto.
É nella ricerca della bellezza che si svolge il nostro lavoro.
Mantenendo metodi e tradizioni antiche, lavorando con collaboratori motivati, si svolge ogni giorno la ricerca di forme e sensazioni, nell’evoluzione od anche continuazione di quanto ha caratterizzato stili mai passati di moda.
Si lavora ancora, come sempre, con quella vecchia argilla che tanto è antipatica da trattare ma che da sempre conferisce tono ai volumi ed ai colori.
Non riusciamo a creare elementi perfetti, quelli li lasciamo alle macchine, ai robot.
Cerchiamo di modellare la materia, quasi come si giocava da bambini con plastiline e con la neve.
Navighiamo contro corrente in un lavoro duro ma ricchissimo di quella gioia che esplode nella visione di un prodotto finito e fatto come il progetto voleva, anzi più bello.